Trani – Misericordia Cancer Hospital: Carlo La Porta di Confesercenti alla guida del food ospedaliero

Il dirigente della Confesercenti Provinciale BAT – Trani e titolare del ristorante Pelledoca parla del nuovo concept di ristorazione.

Tecnologie mediche di ultima generazione, un reparto tumori adulti ed uno dedicato ai pazienti pediatrici, un’ala dedicata ai trapianti ed una diagnostica in “one day”, giardini d’inverno terapeutici, chemioterapia outdoor in estate. Il plus sarà l’innovativa area food e ristoro dedicata all’eccellenza nel food ospedaliero.
Sono solo alcuni dei particolari del MI.CA.HO., Misericordia Cancer Hospital, il centro oncologico del terzo millennio che sarà realizzato a Trani in zona Boccadoro.
Il progetto sarà presentato venerdì 24 marzo Palazzo Beltrani dal CEO di Ohpa spa, Bernardo Ilgrande, imprenditore, originario di Margherita di Savoia, che ha deciso di scommettere sul suo territorio insieme ad altri Partner di caratura nazionale ed internazionale.
In particolare, la clinica oncologica, da realizzata con fondi interamente privati, per svariate centinaia di milioni di euro, sarà caratterizzata da un nuovo concept di ristorazione ospedaliera, la scelta della nutrizione del paziente oncologico, secondo i più moderni parametri di nutrizione ospedaliera dedicata, finalizzata al piacere di continuare a vivere cominciando dall’alimentazione.
Di qui la scelta di affidare la funzionalità dell’intera area food alla grande professionalità del ristoratore tranese, Carlo La Porta, titolare del Pelledoca, uno dei più rinomati ristoranti sul porto di Trani.
“È un grande onore aver ricevuto questo incarico di notevole prestigio, dichiara Carlo La Porta.
Il tutto nasce da una semplice chiacchierata con Dino (così lo conoscono gli Amici), cui mi lega un rapporto di amicizia e di stima da lungo tempo.
Eravamo a tavola, accanto ad un piatto prelibato, con ingredienti freschi e di qualità, quando abbiano deciso che simili eccellenze avrebbero fatto il loro ingresso nei menù della nuova clinica, per sfatare l’idea che spesso si ha del cibo @@.
Di qui il mio concetto di Food therapy, legato alla cucina: il cibo in grado di rappresentare un supporto alla cura ed un forte impatto emozionale, oltre che di reale benessere sul paziente oncologico, considerato un vero ospite della clinica, senza dimenticare i suoi parenti serenamente accolti in un ristorante a la carte.
Una ristorazione personale e di elevata qualità, dunque, rappresenterà il fil rouge nutrizionale dell’ospedale.
A gestire l’area food sarà uno staff composto da professionisti in campo medico-culinario: chef, nutrizionisti, dietologi e personale di sala qualificato per lo scopo.
Una cucina gourmet con ingredienti di elevata qualità, biologici e possibilmente km 0, con una grande attenzione, alla presentazione e all’aspetto della pietanza.
Per l’area ristorazione è previsto uno spazio lounge relax, due sale ristoranti, una self-service di nuova concezione, l’altra servita con menù a scelta. I prezzi saranno, per politica aziendale, accessibili e calmierati.
Non mancheranno coffee point ai piani, con possibilità di ordinazioni, dirette, in camera (tutte singole).
“Un incarico di prestigio che non ho esitato ad accettare, conclude Carlo La Porta. Ho cercato di dare il massimo della mia esperienza nel settore nella consapevolezza che si può dare una grande mano alla guarigione del paziente iniziando dalla sua nutrizione. In una clinica oncologica d’eccellenza ognuno farà la sua parte per il benessere di tutti. Io farò la mia”.


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